SEGNALAZIONE: "LO SCIACALLO" DI GIOVANNI ASCOLANI

SEGNALAZIONE
Giovanni Ascolani, Lo sciacallo, Delos Digital
Collana Horror Story a cura di Luigi Boccia


L'AUTORE

Giovanni Ascolani è nato a San Benedetto del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno, nel 1989. Sin da piccolo si appassiona a libri, film e serie tv di fantascienza, horror e fantasy. Il suo autore preferito è H.P. Lovecraft.
Ha iniziato a scrivere nel 2018. Il suo primo racconto “Psicosi” è stato selezionato nell'antologia “Racconti horror Volume I” della Historica Edizioni.
Nel 2019 i racconti “Vudù, La Sindrome di Ekbom” e “Il Krampus” vengono inseriti rispettivamente nelle antologie “Z di Zombie 2019”, “Halloween all'Italiana 2019” e “Un Natale Horror 2019” curate da LetteraturaHorror.it. Nello stesso anno pubblica il racconto “Il sabba” nella raccolta “I racconti della Masca Volume II” della Masca Servizi Editoriali.
Nel 2020 il racconto “Il Viaggiatore” viene pubblicato sulla rivista “Dimensione Cosmica” del Gruppo Editoriale Tabula Fati. Nel 2021 i racconti “Incubi” e “Il culto cananeo” appariranno rispettivamente sulle riviste “Il Grimorio del Fantastico (Numero VII)” e “Dimensione Cosmica”.

LA TRAMA

Una donna viene decapitata in un parcheggio. Un cacciatore in fuga con la testa di una strega e braccato da un'oscura entità primigenia.

Un uomo a caccia di streghe si imbatterà nell'oscurità che si cela agli occhi dei comuni mortali. Presto verrà a conoscenza di sconcertanti verità che lo porteranno a realizzare quanto piccola e insignificante sia l'umanità: un incubo che si trasformerà in un viaggio verso la follia.

ESTRATTO

– È rimasto seduto nel mio bar per un paio d’ore… Un uomo sulla quarantina, alto, pelato e abbastanza muscoloso. Se non ricordo male, ha ordinato un paio di birre. Non aveva l’aria del tipo pericoloso. Anzi, si è mostrato come una persona molto alla mano, allegra e divertente; mi è rimasto simpatico sin da subito. Lo avevo soprannominato Bruce Willis per via della somiglianza con l’attore americano. Mi aveva anche sorriso quando mi ero rivolto a lui con quel nome. Adesso rabbrividisco al solo pensiero.
– Ha parlato o discusso con qualcuno dei presenti?
– No, no… Non ha dato fastidio a nessuno, anzi è stato molto cortese: ha offerto da bere anche a un paio di ragazze senza pretendere nulla in cambio. Qui di playboy ne vedo tanti: quando si apre il portafoglio, si finisce sempre col chiedere il numero a qualche bella ragazza. Lui no. Sembrava in attesa di qualcuno… Ho scambiato con lui qualche parola. Abbiamo parlato di calcio: una conversazione leggera, niente di più. Non sono solito importunare i clienti: secondo me, ognuno ha diritto ad avere i propri spazi.
– Si è fatto un’idea della sua provenienza?
– No, mi dispiace, non le posso dire nulla: di sicuro, non era del posto.
– Mi racconti tutto quello che ricorda di quell’uomo. Ogni minimo dettaglio, anche ciò che ritiene superfluo e insignificante.
Il barista lanciò un’occhiata enigmatica al suo interlocutore. Poi, dopo alcuni istanti di esitazione continuò: – Si è seduto su uno degli sgabelli del bancone: per l’esattezza, quello vicino alla porta d’ingresso. Ricordo che aveva un orologio a cipolla legato a un passante dei pantaloni. Non faceva altro che fissarlo. Sembrava d’oro. Le lancette erano ferme: se non erro, segnavano le nove e trenta. Minuto più, minuto meno. Non so se sia un caso, ma l’ora indicata da quell’orologio corrisponde all’orario in cui se n’è andato dal bar. Mi ha lasciato cinquanta euro. Non ha voluto il resto; mi ha detto di tenermelo… Per il disturbo… Nel sentire quelle parole sono rimasto quasi interdetto. Non ho replicato, non sapevo cosa dire. L’ho ringraziato con un cenno del capo.
Il barista si fermò per alcuni secondi. Rivolse lo sguardo verso il pavimento. Poi, con voce incerta, quasi tremolante, riprese: – Purtroppo, soltanto… Soltanto quando sono arrivati i carabinieri ad interrogarmi, ho realizzato cosa intendesse per disturbo: a quanto pare Bruce Willis è il presunto autore della brutale decapitazione. L’omicidio è avvenuto nel parcheggio, qui dietro. Un senzatetto sostiene di aver visto un uomo pelato in jeans e giubbetto di pelle nero aggirarsi per il parcheggio.
– Chi ha rinvenuto il cadavere?

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