RECENSIONE: "LE SPOSE PROIBITE" DI NEIL GAIMAN

RECENSIONE
Neil Gaiman, Shane Oakley, Le spose proibite degli schiavi senza volto nella segreta dimora notturna dell'oscuro desiderio, Oscar Mondadori Ink

Recensione a cura di Caterina Franciosi


L'AUTORE 
Neil Gaiman. Nato in Inghilterra nel 1960, vive negli Stati Uniti. Tra i massimi autori di narrativa fantastica e contemporanea, è un artista dalle molte facce: giornalista, legato al mondo del rock, autore di raffinati graphic novel, sceneggiatore televisivo e scrittore. Nel corso della sua carriera ha ricevuto veri premi: tra i più importanti, la Newbery e la Carnegie Medal per "Il figlio del cimitero" e l'Hugo Award per il romanzo "American Gods". Ha scritto numerosi racconti e romanzi per ragazzi di grande successo, fra cui gli indimenticabili "Coraline" e "Stardust".

L'ILLUSTRATORE 
Shane Oakley. Illustratore britannico, ha iniziato a lavorare negli anni Ottanta sulla rivista alternativa "Deadline Magazine". La sua collaborazione con Neil Gaiman risale ai tempi della leggendaria serie "Stardust", per cui Oakley ha disegnato un'uscita. Tra gli altri suoi lavori, la mini serie "Albion" e incursioni nel genere gotico con i graphic novel de "La caduta della Casa degli Usher", da Poe, e dei racconti di Cthulhu da Lovecraft.

LA TRAMA
Tre suoni squarciano il silenzio della notte. Il gracchiare di un corvo. Il fragore di un tuono. E una penna che graffia la carta. È impugnata da uno scrittore insonne, ossessionato da storie di donne in abiti bianchi, misteriosi colpi uditi nel buio, e non morti che si risvegliano in nome di antiche promesse.

LA RECENSIONE


Tornare a leggere Neil Gaiman è come ritrovare un vecchio amico.
In questo racconto illustrato, "Le spose proibite degli schiavi senza volto nella segreta dimora notturna dell'oscuro desiderio", ho avuto il piacere di tuffarmi di nuovo nel suo universo popolato da strane creature avvolte da tinte dark, che si raccontano alternando toni seri a ironiche battute.
In questo libro, il protagonista è uno scrittore, un giovane rampollo di una casata nobiliare decaduta e non bene identificata, in cerca di ispirazione per scrivere una storia "vera", una storia che prende spunto dagli antichi classici della letteratura gotica inglese, come "Il castello di Otranto" di Horace Walpole, che viene esplicitamente mostrato nel racconto. Lo scrittore protagonista vuole narrare la storia di Amelia Earnshawe, una giovane fanciulla in abiti candidi che viene abbandonata dal proprio cocchiere davanti alla porta di un lugubre castello pieno di guglie appuntite. Amelia bussa e un vecchissimo maggiordomo si presenta sulla soglia, facendola entrare e ripetendole che quella è "La notte delle notti". Ovviamente, un'antica maledizione, un antico patto gravano su quella casa, ma lo scrittore protagonista non riesce ad andare avanti. Si ferma, non riesce a tradurre su carta la "vita così com'è", irritato dal fatto di ridicolizzare con battute banali e completamente fuori luogo la storia che sta creando. Oltre al "blocco dello scrittore" si aggiungono altre interruzioni: il maggiordomo Toombes, mostruose grida nella notte (è Zia Agatha che vuole mangiare), il ritorno del fratello perduto e un corvo parlante (un richiamo al corvo di Edgar Allan Poe).
In questo racconto giovanile originariamente scritto nel 1983, Neil Gaiman inizia a trattare i temi di un'altra opera che, pochi anni più tardi, sarebbe diventata uno dei suoi capolavori più famosi: "Sandman".
Leggere "Le spose proibite" è stato particolarmente piacevole anche per la bellezza delle illustrazioni: Shane Oakley, con uno stile spigoloso e "gotico" come la storia narrata, riesce a dare vita a questi personaggi fantastici, mentre Nick Filardi utilizza toni bianco/nero/seppia per rendere al meglio l'idea del "racconto nel racconto" e toni a colori, ma sempre piuttosto cupi, per la storia principale.
"Le spose proibite" è certamente una delle opere minori di Neil Gaiman, ma non per questo lascia delusi. Per chi, come me, ha amato "Sandman", "Coraline", "Il figlio del cimitero" e "Nessun Dove" questo racconto breve è una perfetta chicca da collezione.



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