RECENSIONE: "SCHEGGE" DI ALFONSO ZARBO
RECENSIONE
Alfonso Zarbo, Schegge, Watson Edizioni
Ramingo dell'editoria, spazia dall'editing al marketing. Ha cominciato a scrivere fantasy nel 2008 e non ha più smesso, trasformando la sua passione in un lavoro.
Sua l'antologia di racconti Schegge illustrata da Paolo Barbieri. Per Gargoyle Books ha pubblicato Ultima Oasi.
Ora gestisce la pagina Oscar Mondadori Vault e si occupa della collana TrueFantasy di Watson edizioni. A questo affianca il lavoro da doppiatore e speaker.
LA TRAMA
In una Roma sventrata dall’Apocalisse, un peccatore falcia tutto quello che incontra per addentrarsi nell’incubo.
Nella Spagna delle Crociate, il Diavolo scatena la furia di un cavaliere ossessionato dalla fede.
Tra dune e templi in rovina, un console e un barbaro indagano su una regina rapita, mentre ai confini di una terra morente un ultimo plotone di elfi lotta per sopravvivere.
Una raccolta di avventure per gli amanti del Fantasy, da vivere con un cacciatore di draghi, su navi spettrali o sulle spiagge insanguinate del Nuovo Mondo, attraverso lo sguardo di un soldato spagnolo che non ha nulla da perdere tranne la sua identità.
Nove affilatissime schegge conficcate nella storia e nell’immaginario.
(da Schegge)
"Anno Mille, alba infernale dell'undicesimo secolo.
L'Apocalisse.
Sono soltanto voci, dicevano. L'Europa non cadrà vittima dell'ira degli angeli e dei demoni insorti. I grandi regnanti ci salveranno.
Sua Santità il Pontefice ci salverà!
Si sbagliavano.
Ottone III di Sassonia, sprezzante dei monaci predicatori che già da tempo scatenano nella coscienza dell'uomo un terrore esecrabile, scende a Roma con la croce d'oro strappata alle ceneri di Carlo Magno. È bramoso di riconquistare il dominio carolingio, ma le potenti famiglie della città Caput Mundi non intendono scendere a patti. Costringono l'avido imperatore e papa Silvestro II, suo mentore e precettore, a fuggire. Si scatena la guerra. Più guerre. Tutte combattute nel nome di un unico Dio che, a detta di molti, avrebbe dovuto significare la pace.
Ma a quale scopo? Il Sacro Romano Impero altro non è che una vana illusione. La gloria di Roma è morta, la grandezza di Carlo Magno anch'essa scomparsa.
Nulla le potrà far risorgere.
Santa Madre Chiesa Cattolica Apostolica ritiene di poter porre rimedio a tutti i mali terreni, ma questi procedono irrefrenabili. Sciagura dopo sciagura. Distruzione dopo distruzione. Un catastrofico susseguirsi di morti e battaglie finchè luce e tenebre non imploderanno in uno sterminio di schegge morte.
Il tempo delle preghiere è al tramonto.
Al suo posto?
La fine."
(da Dalla parte della vendetta)
"Anno Mille, alba infernale dell'undicesimo secolo.
L'Apocalisse.
Sono soltanto voci, dicevano. L'Europa non cadrà vittima dell'ira degli angeli e dei demoni insorti. I grandi regnanti ci salveranno.
Sua Santità il Pontefice ci salverà!
Si sbagliavano.
Ottone III di Sassonia, sprezzante dei monaci predicatori che già da tempo scatenano nella coscienza dell'uomo un terrore esecrabile, scende a Roma con la croce d'oro strappata alle ceneri di Carlo Magno. È bramoso di riconquistare il dominio carolingio, ma le potenti famiglie della città Caput Mundi non intendono scendere a patti. Costringono l'avido imperatore e papa Silvestro II, suo mentore e precettore, a fuggire. Si scatena la guerra. Più guerre. Tutte combattute nel nome di un unico Dio che, a detta di molti, avrebbe dovuto significare la pace.
Ma a quale scopo? Il Sacro Romano Impero altro non è che una vana illusione. La gloria di Roma è morta, la grandezza di Carlo Magno anch'essa scomparsa.
Nulla le potrà far risorgere.
Santa Madre Chiesa Cattolica Apostolica ritiene di poter porre rimedio a tutti i mali terreni, ma questi procedono irrefrenabili. Sciagura dopo sciagura. Distruzione dopo distruzione. Un catastrofico susseguirsi di morti e battaglie finchè luce e tenebre non imploderanno in uno sterminio di schegge morte.
Il tempo delle preghiere è al tramonto.
Al suo posto?
La fine."
(da Dalla parte della vendetta)
LA RECENSIONE
Schegge ha il sapore della polvere e del sangue, del freddo del Nord e dell’acciaio delle lame. E di magia.
Schegge sono i racconti di questo libro: frammenti dai bordi affilati di un universo più grande, che iniziano e finiscono in mondi situati al di fuori delle pagine che abbiamo tra le mani.
Come già anticipato dalla trama, l’antologia contiene nove brevi storie, divise in più parti: Ivory & Blood, Ivengral Saga e quella che l’autore ama definire “Ciclo Eretico”.
In Ivory & Blood, i primi quattro racconti (Il cacciatore di draghi, Anushiravan, Un cuore per abisso e Il teschio del demone) mescolano con maestria uno sword and sorcery dal sapore nordico ad un tipo di fantasy più storico e hanno come filo conduttore le avventure di Vortighern, cacciatore di draghi dagli occhi rossi, costretto a convivere con una antica maledizione di cui sembra impossibile liberarsi. Intorno a Vortighern orbitano altri personaggi, come il suo acerrimo nemico Bleda, il guerriero dalla spada spezzata, o Walemir e la bella Arda, due guerrieri Bluadawulf delle terre del Nord. Tramite diversi cliffhanger e flashback, l’autore ci tiene incollati alle pagine e alle avventure dei suoi eroi, catapultandoci in un mondo antico fatto di epiche battaglie e strane entità. I riferimenti e gli omaggi ai grandi autori sarebbero troppi da riportare, ma se siete fan di R. E. Howard e di Conan allora Il teschio del demone è il racconto che fa per voi.
Il “Ciclo Eretico” (Dalla parte della vendetta, Il volere di Dio, La mano del diavolo, Come falene nella polvere da sparo e Maelström) è composto da altre quattro storie brevi non collegate fra loro e sono seguite da Notte di lame a Temposco appartenente alla Ivengral Saga, ultima “scheggia” di questa antologia, la quale, pur inziando in medias res, risulta comunque coinvolgente e ci offre uno spaccato sulle avventure di un gruppo di elfi guerrieri.
Come falene nella polvere da sparo è stata la mia “scheggia” preferita. Il grande Paolo Barbieri si è ispirato proprio a questo racconto per disegnare la copertina del volume e devo ammettere che la sua piratessa, armata fino ai denti, mi ha subito incuriosita. Il racconto ci trascina con prepotenza a bordo di una nave piena di conquistadores diretti nel Nuovo Mondo. Non sembra esserci alcuna pietà per gli indios delle Americhe e i soldati sanno di poter spadroneggiare a loro piacimento, ma le cose prendono una piega inaspettata.
Il plot twist mozzafiato, l’incontro/scontro con il “diverso”, luoghi selvaggi e sperduti sono gli ingredienti che rendono unico questo racconto; l’unico “difetto” che ho potuto riscontrare è quello di non avere avuto qualche pagina in più per poter stare ancora un po’ in compagnia dei personaggi e delle loro avventure.
Anche Maelström è una storia affascinante: l’autore ci narra la leggenda del maelström, i gorghi infernali causati dalla marea tipici delle coste della Norvegia, raccontandoci la storia delle due gigantesse costrette a macinare sale per l’eternità per volere di avidi regnanti accecati dalla brama di potere.
Anche questa volta, ho avuto il piacere di notare come il fantasy italiano di qualità proposto dalla Watson Edizioni non deluda i lettori, a riprova del fatto che anche gli autori nostrani abbiano tanto da dire su questo argomento, senza avere nulla da invidiare alle firme internazionali del genere.
Provare per credere!
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